Onorevoli Colleghi! - Il quartiere S. Elia di Cagliari è un quartiere che viene definito ad alto rischio socio-ambientale, in quanto caratterizzato da una popolazione a basso reddito pro capite e per l'assenza di servizi tesi al recupero dello stato di degrado e di emarginazione. Solo negli ultimi anni sono stati avviati servizi finalizzati all'integrazione. È comunque ancora forte la disoccupazione, specie giovanile, anche per effetto di una elevata dispersione scolastica.
      Si sono rivelate fallimentari le decisioni assunte dagli amministratori negli anni '70, che hanno concentrato e conseguentemente ghettizzato, in un circoscritto ambito territoriale, cittadini già portatori di disagi personali. Il concetto di quartiere a rischio è accentuato dall'alto tasso di disoccupazione che comporta un disagio e un malessere sociale. Per queste ragioni i cittadini del quartiere S. Elia di Cagliari devono essere assunti al ruolo di «cittadini deboli», oltre che per le persistenti difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, anche per effetto della discriminazione latente, o talora palese, che comporta l'essere residenti nel quartiere. Lo Stato non può restare indifferente a questa situazione di degrado e a tale fine viene presentata la presente proposta di legge, recante disposizioni specifiche per un quartiere che conta circa 8.000 abitanti. Oltre alle opere tese a introdurre specifici servizi che conducano a una riqualificazione urbanistica, la proposta di legge tende a creare presupposti che facilitino l'inserimento nel mercato del lavoro dei cittadini ivi residenti, con opportuni incentivi economici a favore dei datori di lavoro che li assumono.

 

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